Mambo, la prima barca stampata in 3D

Mambo sta per Motor Additive Manufacturing Boat, termine che identifica la prima barca al mondo stampata in 3D.

Il progetto nasce da un’idea di Moi Composites, spin – off del Politecnico di Milano.
L’imbarcazione è stata esposta e varata al Salone Nautico di Genova nel 2020. 

Già dalle linee si capisce che questa barca vuole colpire l’attenzione del pubblico, come conferma Gabriele Natale, CEO di Moi Composites, “Queste linee sono una provocazione. Con Mambo noi vogliamo far capire che un armatore può chiederci praticamente qualunque forma per la sua barca. E noi possiamo farla, senza stampi o modelli.”

L’imbarcazione ha una lunghezza di 6,5 metri, baglio massimo di 2,5 metri e pesa all’incirca 800 kg.
Il modello è completo difatti nell’immagine sottostante si può notare che è equipaggiato con uno scattante fuoribordo da 115 cv Mercury, un sistema di navigazione, deck in sughero e divanetti in pelle bianca. 

La linea dello scafo è familiare nel mondo della nautica in quanto si è proprio ispirata al rinomato triciclo rovesciato dell’Arcidiavolo di Sonny Levi, sul quale le forme organiche si rincorrono e si trasformano in elementi strutturali e funzionali.

Arcidiavolo I: ai comandi Giorgio Tognelli – Secondo pilota Antonio Soccol.

 

modello Mambo

Nello specifico, la tecnologia di stampa 3D utilizzata e brevettata per la costruzione del modello è chiamata “Continuous Fiber Manufacturing (CFM).”

Questa metodologia utilizza un sistema che mette in moto dei robot, i quali grazie ad algoritmi specifici e particolari, possono stampare in 3D materiali compositi in modo fino ad oggi difficilmente immaginabile.

Dopo aver ideato il concept è iniziata la concreta fase di realizzazione.
Prima sono state stampate le varie sezioni di Mambo utilizzando due robot successivamente si è unito e poi laminato ciascun pezzo nel cantiere Catmarine creando una struttura monoblocco senza divisione scafo-coperta.

L’instancabile e impassibile lavoro dei robot unito alla sapiente e appassionata abilità degli artigiani del cantiere hanno dato vita ad un nuovo sistema industriale “ibrido”, tanto tecnologico e digitale quanto analogico e sartoriale, che vede oggi l’impossibile farsi possibile.

La tecnologia dei robot è stata in grado di depositare fibre continue impregnate di resina reticolabile, posizionate seguendo solamente il modello digitale.

Ciò permette di creare prodotti fibro-rinforzati, con caratteristiche meccaniche pari alla vetroresina.
In questo modo è possibile ottenere non solo prototipi ma veri prodotti in serie limitate o pezzi unici.

Ad oggi Mambo rappresenta non solo il primo scafo realizzato con tecniche di produzione tridimensionale innovative ma anche una finestra su nuove possibilità.
Il perfetto connubio tra genialità dei costruttori e la perfetta sintonia artigiano – robot.

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