Cranchi: da 145 anni sulla cresta dell’onda

Dalle barche per pescatori del Lago di Como a yacht di lusso

Poche sono le società che possono vantare di aver vissuto tre secoli diversi di storia. Quando Giovanni Cranchi aprì la sua prima bottega, l’Italia non era ancora del tutto formata e il concetto di barche di lusso ancora non esisteva, come non esisteva quello di turismo. All’epoca, l’ingegneria navale era finalizzata solamente al commercio e al mondo militare ed è in questo ambiente che Cranchi cominciò a muovere i primi passi.

Anche se la data di fondazione della società risale al 1870, l’attività di Cranchi iniziò già nel 1866 a San Giovanni di Bellagio: nel suo piccolo laboratorio fabbricava su commissione pescherecci e barche per il trasporto merci nel Lago di Como.
Bisognerà aspettare i primi anni ’30 per vedere il primo cantiere navale di Cranchi, quando Giovanni, questa volta il nipote, acquistò lo stabile di una ex-tintoria di Brienno, riadattandola alle sue esigenze e gettando le basi per una svolta epocale nella costruzione di barche.
Negli anni ’50, dopo una pausa forzata dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, Giovanni Cranchi torna in Italia e, con l’aiuto dei figli, riprende le redini della sua attività, portandola ad una vera e propria produzione in serie di barche in legno. Barche iconiche come Taunus, Faster, Sbarazzino e la Dinghy 12 P, oltre ad una lunga serie di barche a vela, vennero ideate e costruite in questo periodo, frutto della passione per i dettagli che contraddistinguerà il marchio Cranchi negli anni a seguire.

Gli anni delle imbarcazioni in vetroresina su scala globale

Nel 1970 la società passò nelle mani del figlio Aldo, sotto la cui direzione l’azienda si trasferì a Piantedo, in provincia di Sondrio, e iniziò la fabbricazione di barche in vetroresina.
Se durante gli anni precedenti la produzione poteva essere ancora considerata di stampo artigianale, da questo periodo in poi prenderà il largo un’impostazione più industrializzata che sarà in grado di fronteggiare il mercato crescente con imbarcazioni di qualità unica.

L’esordio venne fatto con Pilotina 4.85, un’imbarcazione compatta di poco più di 4 metri (poi diventati 6) che negli anni ’70 ha raggiunto i 1550 modelli venduti, ma il vero salto di qualità venne raggiunto con Scout: grazie ai suoi 500 modelli venduti in tutto il mondo, Cranchi è diventato un marchio conosciuto su scala globale.

L’arrivo degli yachts di lusso

Grazie a questi successi, il cantiere navale a Piantedo ha potuto ampliarsi fino a raggiungere i 20.000 mq negli anni ’80 e i 33.000 mq in questi ultimi anni. Per poter reggere i ritmi di una richiesta globale sempre crescente, Cranchi ha dovuto ricorrere ad altri nuovi impianti: il primo a San Giorgio di Nogaro, Udine, aperto nel 2000, con un’estensione di 22.900mq; il secondo a Colico (Lecco), aperto nel 2003 e destinato solamente al pre-assemblaggio.
E’ tuttavia il terzo nuovo impianto aperto a Rogolo (Sondrio) nel 2005, denominato Seventy Plant 4, che, grazie ai suoi 100.000 mq, ha permesso alla fabbrica di produrre scafi di oltre 15 metri.
Le innovazioni introdotte in questo nuovo cantiere porteranno alla produzione di yacths di lusso, che renderanno Cranchi il marchio che oggi tutti conosciamo. Gli ultimi gioielli nati da questa nuova realtà sono il Panama 24 e 32, il Fifty 8 HT e il 54 Fly.

Cranchi Panama 24

Agile e scattante, questo yachts di poco più di 8 metri è ideale per chi vuol godersi brevi momenti di svago tra le onde, pur presentando ogni tipo di comfort sottocoperta.

 

 

 

 

Cranchi Panama 32

Yacth di più di 10 metri, con due motori fuoribordo Honda fb da 250 cavalli ciascuno, in grado di portarlo a più di 35 nodi. La pavimentazione in legno della cabina di pilotaggio e della coperta la rendono una delle imbarcazioni più eleganti.

 

 

 

Cranchi Fifty 8 HT

Yacht della linea HardTop, lungo 18,52 metri ed equipaggiabile con due motori Volvo Penta Ips 800 da 625 HP e due Volvo Penta Ips 900 da 725 HP. Un concentrato di potenza che può raggiungere i 35 nodi. Le tre cabine di pilotaggio e la sottocoperta presentano ogni tipo di comfort desiderabile.

 

 

 

Cranchi 54 Fly

Lungo 17.20 metri, è equipaggiato con due motori Volvo Penta Ips 800 da 625 HP e può raggiungere i 33 nodi. Sottocoperta ci sono posti letto per 7 persone, per una portata massima di 14.

 

 

 

 

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